Notizie- A D U Associazione Diritti Umani
Il Ricatto di Lukashenko a Bruxelles
Nella giornata mondiale dei Diritti Umani, Noi di ADU International volgiamo il nostro attento sguardo all’immane tragedia dei 4000 migranti (iracheni, afgani e siriani) al confine tra Bielorussia e Polonia, ovvero ai confini dell’Unione Europea, costretti, vincolati nella “Foresta della Vergogna” (Cit.) a Kuznica, ma prigionieri di Minsk ed utilizzati come arma impropria dal presidente Lukashenko per ricattare Bruxelles.
Giovani, donne, anziani e bambini sono costretti a vivere nella foresta, i bambini dormono sui rami più bassi dei pini neri, mentre gli altri si stringono davanti a spartani fuochi di betulla, ennesima beffa delle truppe di Minsk. A ciò si aggiunga le continue violenze che i migranti subiscono da parte delle truppe schierate, oltre che da agguerriti criminali e bande xenofobe. In soli 11 giorni si sono registrate ben 11 vittime tra cui diversi bambini, morti di freddo, fame e stenti. Non solo.
Il campo profughi che il presidente Lukashenko avrebbe installato nell’area non sarebbe destinato solamente a dare riparo, riscaldamento e a distribuire acqua e pane, ma addirittura sarebbe un campo di arruolamento di truppe per fronteggiare la crisi.
È inaudibile e perentoriamente inaccettabile che nel 2021 ci siano ancora così tante remore, pregiudizi e discriminazione incontrollata nei confronti di tutte quelle genti, persone, popolazioni intere che per motivi politici, di guerra, di desertificazione, climatici, sono costretti a migrare verso territori che offrano loro maggiori sicurezze e una migliore qualità della loro vita.
Questa crisi non è altro che l’esempio tangibile di come gli esseri umani non abbiano la consapevolezza di non essere soli, legata a preconcetti medievali dell’io e del mio. Il pianeta è di tutta la popolazione che lo abita. Senza confini. Non esiste un Pianeta B.
Questo genocidio è, e sarà, solo la “punta di un iceberg”, tendente a crescere in maniera esponenziale nei prossimi anni, a causa della imminente crisi climatica che sta avvilendo il nostro pianeta, la cui popolazione è schiava di poche persone, ignoranti, che mettono sempre davanti il MIO, anziché il NOSTRO nelle scelte politiche.
Si parla di persone che saranno costrette a lasciare le loro terre natie, aride e deserte, per raggiungere la “nostra” tanta agognata “Europa”.
E allora, gridiamo a voce alta il riconoscimento di tutti i diritti umani, senza distinzioni di razza, etnia, provenienza, uguali e solidali.